Per pensionamento anticipato si intende l’iterruzione del lavoro prima della normale età pensionabile. È contrario all’invecchiamento attivo quando si incentiva l’uscita dal lavoro senza una via alternativa per il lavoratore che intenda mantenere la propria attività. Recentemente, un rapporto dell’OCSE ha concluso che il pensionamento precoce (incluso il pensionamento anticipato, il pensionamento anticipato a causa di ridotta capacità lavorativa e il pensionamento anticipato per ragioni relative al mercato del lavoro) è ancora comune in molti paesi, come mostrato nella Figura 1
Figure 1. Pensionamento anticipato tra persone che ricevono una pensione di vecchiaia (%)
Fonte: OECD.
In quali circostanze i lavoratori vogliono andare in pensione prima? In genere, un ritiro anticipato dal mercato del lavoro riduce i diritti pensionistici e comporta una penalizzazione finanziaria. Inoltre, lasciare l’ambiente di lavoro può comportare conseguenze negative nel caso in cui la vita delle persone sia stata strutturata per decenni attorno alla loro occupazione. Tuttavia, la ricerca ha dimostrato che vi sono diversi fattori coinvolti nella decisione di abbandonare il mercato del lavoro in anticipo, come il contesto socioeconomico, le condizioni di lavoro, la durata della carriera, le opportunità di (ri)formazione, la sostenibilità finanziaria della pensione, le caratteristiche del sistema pensionistico, stato di salute, riduzione della domanda di lavoro in età avanzata, compatibilità delle condizioni di lavoro rispetto all’età, responsabilità di assistenza, condizioni macroeconomiche e stato lavorativo del coniuge. Si tratta di una lunga lista che fa riflettere e che può essere un buon stimolo per la discussione: quale di questi fattori ha a che fare con le caratteristiche delle relazioni industriali che potrebbero essere adattate per facilitare il dialogo delle parti sociali sull’invecchiamento attivo?
I risultati di un’indagine europea del 2012 hanno indicato che l’età media fino alla quale le persone si aspettavano di svolgere il loro attuale lavoro era di 61,7 anni. Circa il 42% riteneva di poter proseguire fino a 65 anni e oltre, e solo uno su dieci riteneva di poter andare fino all’età di 70 anni o oltre. In generale, l’idea di lavorare più a lungo non si è ancora instaurata nel sistema di valori delle parti sociali. Gli esperti affermano che i datori di lavoro europei spesso optano ancora per soluzioni semplici, attraverso strategie di uscita, anziché formulare strategie che promuovano l’invecchiamento attivo.
In effetti, la nostra ricerca ha gettato luce su quanto sia consolidata la cultura incline al pensionamento anticipato. Ad esempio, in Spagna le parti sociali riconoscono che il prepensionamento è ancora un modo valido per il rinnovamento della forza lavoro, più giovane e più economica. Nell’immaginario collettivo dell’azienda si suppone che i dipendenti faranno tutto il possibile per lavorare il meno possibile. Pertanto, in alcuni casi, le mentalità dei datori di lavoro e dei dipendenti convergono verso il carattere vantaggioso del pensionamento anticipato.
Analogamente alla Spagna, in Italia la maggior parte delle aziende preferisce facilitare il prepensionamento per i lavoratori più anziani. In realtà, il prepensionamento è ancora il principale canale per far fronte all’invecchiamento della forza lavoro nel paese. Perché? Perché si ritiene che l’assunzione di giovani lavoratori sia economicamente più conveniente e questi lavoratori siano più flessibili a livello fisico e mentale. Tuttavia, è stato riconosciuto che quest’ultima mentalità va di pari passo con il timore che i lavoratori più anziani la cui professionalità sia difficilmente sostituibile possano avere accesso al prepensionamento.
Nel Regno Unito, mentre alcuni lavoratori più anziani sono in grado di prolungare la vita lavorativa oltre la normale di pensionamento, sono molti i casi di pensionamento anticipato a causa di problemi di salute, interruzione del lavoro o cambiamento della situazione familiare. Grandi cambiamenti nel lavoro possono portare i lavoratori più anziani a scegliere di andare in pensione presto, piuttosto che affrontare un cambiamento che si rivela difficile.
Una possibile soluzione: migliore informazione, condizioni di lavoro e programmi di training
Come motivare i lavoratori integrati nella cultura del pensionamento anticipato, per aiutarli a comprendere ed essere disposti a considerare la possibilità di prolungare la propria vita lavorativa?
I rappresentanti Sindacali nel Regno Unito hanno sostenuto che interventi dei datori di lavoro per affrontare le questioni relative all’intensificazione del lavoro potrebbero convincere alcuni lavoratori anziani a prolungare la vita lavorativa, ma hanno espresso scetticismo sul fatto che tale sostegno si concretizzerebbe. Sostenevano che i lavoratori più anziani sono affaticati dalla maggiore intensificazione dal lavoro.
I sindacalisti italiani insistono sul fatto che qualsiasi linea d’azione dovrebbe riflettere le condizioni e gli interessi del singolo lavoratore. Pertanto, il solo restringere maggiormente le vie di uscita senza riguardo per la particolare situazione del lavoratore non sembra essere un modo efficace per andare nella giusta direzione.
Le discussioni internazionali – alcune delle quali guidate dall’OCSE – su come contrastare la cultura del prepensionamento attraverso iniziative di dialogo sociale hanno raccomandato l’attuazione di misure come le seguenti:
– Miglioramento delle informazioni disponibili:
o Promuovere scelte tra lavor e pensionamento ben informate.
o Facilitare la facile comprensione delle informazioni – specialmente per i lavoratori più anziani con scarsa competenza finanziaria – riguardo alle implicazioni finanziarie del prepensionamento o del pensionamento posticipato.
– Prestare più attenzione alle condizioni di salute sul luogo di lavoro.
– Sostenere programmi di training per i lavoratori più anziani per perfezionare le loro competenze:
– Nel caso specifico dei lavoratori con bassa specializzazione,
sarebbe auspicabile un cambiamento di mansioni a metà carriera e in età avanzata.
– Aumentare le opportunità di maggiore flessibilità nelle modalità di lavoro e di pensionamento, ad es. telelavoro, lavoro part-time, programma di lavoro compresso e programmi di pensionamento formale in fasi
In Polonia sono stati sottolineati esempi di conseguenze altamente negative del prepensionamento nelle professioni “in uniforme”. La diffusione di queste conseguenze può aiutare i lavoratori a comprendere e valutare molto meglio sia i pro che i contro del prepensionamento.
In Italia, quasi tutti i partecipanti ai workshop hanno ricordato il ruolo della contrattazione collettiva nella regolamentazione dei Patti di Solidarietà Intergenerazionale, firmati in diversi settori. Questo schema è anche promosso dal legislatore e, in alcuni settori, è sostenuto da fondi bilaterali stabiliti dalle parti sociali a livello settoriale. Sebbene lo scopo principale sia quello di aumentare l’occupazione giovanile, promuovono anche il coinvolgimento degli anziani, creando un legame tra generazioni diverse, in termini di trasferimento di competenze e creazione di opportunità di lavoro. Facilitare le opportunità di una collaborazione intergenerazionale soddisfacente può essere anche un modo per i lavoratori più anziani di riconsiderare la loro tendenza ad optare per il pensionamento prima.
Domande da considerare:
1) In che misura una cultura che favorisce il pensionamento anticipato è integrata nel tuo particolare contesto lavorativo?
2) Le informazioni dettagliate e fruibili sui pro e contro del prepensionamento sono disponibili per i lavoratori?
3) Le parti sociali sperimentano misure per accordi di lavoro più flessibile e l’accesso per il pensionamento?
4) Disponiamo di strumenti per affrontare adeguatamente i problemi di intensificazione del lavoro tra i lavoratori anziani?
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