In alcuni settori, il Patto di solidarietà intergenerazionale è sostenuto da fondi bilaterali stabiliti dalle parti sociali a livello settoriale. Le parti sociali italiane influenzano l’invecchiamento attivo attraverso due canali: gli organismi bilaterali e la contrattazione collettiva. Queste due fonti sono complementari e organizzate attraverso il principio di sussidiarietà. Gli organismi bilaterali ufficiali sono il principale risultato delle relazioni industriali cooperative in Italia in base alle quali le politiche di invecchiamento attivo possono essere meglio comprese, giustificate e gestite.
Nel contesto del sistema italiano di relazioni industriali, le espressioni “organismi bilaterali” o “organismi congiunti” sono utilizzate per riferirsi a entità che sono istituite e regolate attraverso la contrattazione collettiva e che hanno tre caratteristiche principali: 1) sono costituite da rappresentanti delle parti sociali che concludono accordi collettivi attraverso i quali tali organi sono governati; 2) forniscono servizi (di impiego) e protezione sia ai lavoratori che ai datori di lavoro in conformità a quanto stabilito dai contratti collettivi e dalle leggi statutarie. I fondi per tali attività sono raccolti mediante contributi versati dai datori di lavoro e – in misura minore – dai lavoratori, 3) per libera scelta delle parti che li compongono, gli organismi bilaterali sono entità giuridiche autonome.
Oltre alla contrattazione collettiva, gli organismi bilaterali sono menzionati anche come fonte di regolamentazione e finanziamento delle politiche di invecchiamento attivo. I fondi per la formazione, i sistemi pensionistici integrativi e i fondi sanitari sono esempi positivi di come le parti sociali possono creare un ecosistema di risorse e servizi per rispondere a una forza lavoro che invecchia. Tuttavia, questi strumenti sono trasversali: spetta alle singole aziende, ai loro rappresentanti dei lavoratori e ai lavoratori attivare quegli strumenti per affrontare i problemi legati all’età.
Il ruolo svolto dagli organismi bilaterali in termini di salute e sicurezza sul lavoro è rilevante, in quanto sono loro legalmente assegnate funzioni speciali e necessarie per fornire servizi speciali. Il decreto legislativo n. 276/2003 e, più recentemente, la normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro (decreto attuativo n. 81 del 9 aprile 2008, successivamente modificato dal decreto legislativo n. 106 del 3 agosto 2009), vedono gli organi paritetici come canale per promuovere, guidare e sostenere sia i datori di lavoro che i dipendenti, che dovrebbero fare affidamento a un modello partecipativo per sviluppare strategie in materia di salute e sicurezza. In termini pratici, tale sostegno legislativo è evidente se si considerano due schemi di finanziamento. L’art. 52, lett. C prevede un fondo speciale istituito dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) che sostiene attività svolte da organi congiunti. Inoltre, l’art. 51, co. 3-bis consente l’utilizzo di fondi ad-hoc (fondi interprofessionali) o fondi per i lavoratori somministrati per finanziare programmi di formazione sulla salute e la sicurezza. Di rilievo è anche il fatto che – ai sensi del Decreto Legislativo n. 106/2009 – i datori di lavoro possono essere premiati con un certificato attestante l’adozione di pratiche di gestione dell’OSS e modelli organizzativi efficaci. L’adempimento di questi compiti da parte degli organismi bilaterali garantisce anche il loro coinvolgimento in termini di governance della salute e sicurezza, partendo dal presupposto che un tale modello partecipativo contribuisce a costruire una cultura della sicurezza in azienda, aumentando i livelli minimi di protezione nel ambiente lavorativo.
In tema di formazione, che è considerata un bene comune e può contribuire a promuovere l’occupabilità e la competitività, il legislatore italiano ha approntato un numero significativo di disposizioni per consentire agli organismi bilaterali di svolgere attività di formazione professionale. La misura più importante è la costituzione di fondi speciali per l’apprendimento permanente (denominati fondi interprofessionali per la formazione permanente – fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua), che devono essere stabiliti in accordi interconfederali tra le maggiori associazioni di datori di lavoro e sindacati a livello nazionale. Il coinvolgimento diretto di organismi bilaterali e congiunti nell’erogazione di formazione permanente costituisce un tentativo di sperimentare e sviluppare ulteriormente sistemi di welfare supplementari per garantire ai lavoratori un’adeguata protezione, risultato del rapporto tra politiche attive e passive del mercato del lavoro.
Gli organismi bilaterali forniscono anche un contributo decisivo in termini di misure di sostegno al reddito, amministrando la mutua assistenza dei fondi che supportano i lavoratori di industrie che non prevedono fondi di garanzia salariale. Per quanto riguarda l’invecchiamento attivo, gli organismi bilaterali garantiscono il sostegno al reddito per i lavoratori anziani che hanno accesso al pensionamento anticipato, integrando le risorse offerte dai sistemi di welfare pubblico, ma anche altre misure. Ad esempio, negli anni ’90 il Contratto collettivo nazionale del settore bancario ha introdotto un fondo di solidarietà interamente autofinanziato dalle banche, formalizzato da una specifica regolamentazione dell’INPS, che finanzia la riduzione dell’orario di lavoro, la formazione professionale e il prepensionamento dei lavoratori anziani. Nel 2012 è stato creato il FOC (Fondo nazionale per l’occupazione). L’obiettivo di questo fondo è promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro stabili e garantire una riduzione dei costi, per un periodo predeterminato, per le imprese che assumono lavoratori con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, in particolare promuovendo la solidarietà intergenerazionale e l’equità del contributo al Fondo. Una clausola del CCNL rinnovato nel 2015 invita il personale dirigente a versare il 4% del suo salario fisso alla FOC.
Anche nel settore dell’energia, della moda e della chimica è stato adottato un fondo bilaterale di solidarietà (Fondo TRIS) . L’obiettivo principale è quello di gestire i processi aziendali di innovazione, stafetta intergenerazionale e invecchiamento attivo, utilizzando gli attuali strumenti legislativi per promuovere il pensionamento anticipato garantendo il sostegno al reddito e il pagamento dei contributi previdenziali. Il fondo garantisce inoltre un sostegno al reddito in caso di riduzione dell’orario di lavoro.
In diversi settori, le parti sociali hanno istituito i cosiddetti fondi bilaterali per le pensioni integrative e /o per l’assistenza sanitaria integrativa. Tutti i lavoratori, impiegati da una società che applica il contratto collettivo nazionale di settore che ha istituito i fondi bilaterali, sono coperti da un fondo pensione integrativo / assistenza sanitaria. I fondi sono finanziati attraverso contributi condivisi da lavoratori e aziende. In alcuni settori, esistono anche fondi integrativi specifici per il personale dirigente.
L’assicurazione sanitaria complementare o volontaria è uno dei principali bisogni dei lavoratori anziani in quanto, in genere, l’invecchiamento comporta problemi di salute e i lavoratori più anziani utilizzano una significativa parte del loro stipendio per l’assistenza sanitaria. Pertanto, i fondi bilaterali settoriali per la sanità rappresentano uno strumento importante per proteggere i risparmi dei lavoratori anche perché possono essere estesi alle loro famiglie. In diversi settori, le parti sociali hanno istituito i cosiddetti fondi bilaterali per l’assistenza sanitaria integrativa . Nondimeno, queste azioni non sono negoziate all’interno del quadro politico sull’invecchiamento attivo. Il loro fondamento e articolazione risponde ad altri motivi (ad esempio il contrasto al ridimensionamento del welfare state, la ridistribuzione, l’aumento della flessibilità dell’orario di lavoro ecc.), sebbene indirettamente essi possano essere considerati come “misure di invecchiamento attivo”.
Allo stesso modo, gli organismi bilaterali in molte industrie hanno istituito fondi pensione per integrare i regimi pensionistici pubblici . Tutti i lavoratori, occupati in un’impresa che applica un CCNL che ha istituito i fondi bilaterali, sono coperti da un fondo pensione integrativo / assistenza sanitaria. I fondi sono finanziati attraverso condivisioni di lavoratori e aziende. In alcuni settori ci sono anche fondi integrativi specifici per il personale dirigente.
Gli organismi bilaterali possono anche fornire servizi di collocamento e questa è una delle funzioni più rilevanti assegnate per legge agli organismi bilaterali. L’idea di autorizzare i sindacati a fungere da fornitori di collocamento – anche indirettamente tramite organismi bilaterali – nasce dall’assunto che possano proteggere i lavoratori non solo negoziando le migliori condizioni di lavoro, ma anche amministrando servizi che aiutano i disoccupati e coloro che sono in cerca della prima occupazione ad accedere o rientrare nel mercato del lavoro.
4.6. Comitato d’azione positiva sull’inclusione e la diversità [Facilitazione del dialogo sociale]
L’accordo integrativo aziendale di Metro Cash & Carry, siglato dalla direzione e dai rappresentanti dei lavoratori dei negozi italiani, istituisce un cosiddetto “comitato d’azione positive” che ha il compito di proporre iniziative e soluzioni per promuovere la diversità e l’inclusione, anche attraverso un progetto aziendale chiamato “inclusione e diversità” e monitorare le azioni del progetto di invecchiamento attivo dell’azienda ideato per supportare le attività e il potenziale dei dipendenti di età superiore ai 55 anni. Precisamente, il comitato d’azione positiva dovrebbe promuovere programmi di formazione per ridurre il divario di competenze tecnologiche dei lavoratori più anziani, nonché progettare e implementare programmi di mentoring e di reverse mentoring tra la forza lavoro più anziana e più giovane.
L’accordo stabilisce inoltre che, nell’ambito della disciplina dell’apertura domenicale, i lavoratori che rientrano in una delle seguenti categorie non sono obbligati a lavorare: madri o padri con figli di età inferiore ai sei anni; lavoratori con certificata necessità di assistanza a persone con disabilità o persone che non autosufficienti; lavoratori con disabilità. La maggior parte della forza lavoro che ha beneficiato di questa disposizione sono i lavoratori più anziani. Questo caso è stato riportato come un buon esempio di come le relazioni industriali cooperative possano portare a buone misure per promuovere l’invecchiamento attivo a livello aziendale.
[1] https://www.abi.it/Pagine/Lavoro/Relazioni-sindacali/Fondo-di-solidarietà.aspx
[2] https://www.abi.it/Pagine/Lavoro/Relazioni-sindacali/Fondo-Nazionale-occupazione.aspx
[3] http://www.femcacisl.it/wp-content/uploads/2018/03/FondoTRIS.pdf
[4] For example, Fondo EST for trade and tourism sector http://www.fondoest.it
[5] For example, Fondo Fon.Te. for trade and tourism sector https://www.fondofonte.it