Hai bisono gli adattare il lavoro dei lavoratori più anziani? Alcuni suggerimenti

Le capacità dei lavoratori cambiano con l’età, a livello fisico, fisiologico e psicosociale. Generalmente, i lavoratori più anziani hanno una ridotta abilità al lavoro ed è difficile per loro eseguire i compiti precedenti nelle stesse condizioni che erano quando erano più giovani. Al fine di consentire loro di mantenere il proprio lavoro, o di trovarne uno nuovo, sono necessari adattamenti delle condizioni di lavoro e del luogo di lavoro.

Uno degli adattamenti più comuni delle condizioni di lavoro per i lavoratori più anziani consiste nella riduzione dell’orario di lavoro. La trasformazione del contratto di lavoro a tempo pieno in part-time è una delle misure che in Italia vengono promosse sia dalla legge che dalla contrattazione collettiva. Secondo la legge n. 208/2015, articolo 1, co. 284, i dipendenti privati ​​possono trasformare un lavoro a tempo pieno a tempo pieno in uno a tempo parziale se: raggiungono i 66 anni e 7 mesi di età prima del 31/12/2018; hanno almeno 20 anni di contributi; riducono il loro tempo di lavoro del 40-60%. Il lavoro part-time può consentire ai lavoratori più anziani di conciliare il proprio lavoro e le proprie esigenze personali, ad esempio, quelle relative al loro stato di salute o familiare e facilitare la transizione verso la pensione.

Tuttavia, anche se il part-time può essere considerato come una misura per l’ invecchiamento attivo, a volte non è l’opzione più conveniente dal punto di vista economico, sia per il datore di lavoro dal punto di vista del risparmio di denaro rispetto al contratto a tempo pieno che non è molto alto, sia per l’impiegato perché lo stipendio è ridotto e la maggior parte delle volte è necessario trovare un’altra occupazione. Quando i lavoratori anziani riducono l’orario di lavoro anche i salari sono ridotti. Questo rappresenta un problema se il salario è l’unico reddito dei lavoratori, quindi sarebbe necessario capire come integrare il salario ridotto.

Inoltre, anche se il part-time potrebbe essere considerato una misura di invecchiamento attivo, in quei settori in cui il part-time è già la regola, in particolare il turismo e il settore delle pulizie, sarebbe necessario trovare altri strumenti per sostenere i lavoratori più anziani nel transizione alla pensione che non rappresentino un onere aggiuntivo per l’azienda.

Il lavoro flessibile che può consistere in cambiamenti di turni, anche smart working o telelavoro sono misure importanti per consentire ai lavoratori più anziani di continuare a lavorare in base alle loro esigenze. Per considerare lo smart working o il telelavoro come una misura efficace di invecchiamento attivo, è necessario tenere conto dell’ecosistema in cui si basano le operazioni aziendali, nonché della distanza lavoro-casa. Ad esempio, se l’azienda ha sede in una grande città e il lavoratore vive presso la città in cui ha sede l’azienda, probabilmente preferirebbe andare in ufficio, invece che lavorare da casa. È necessario tenere conto del fatto che il lavoro da casa potrebbe generare solitudine ed esclusione, soprattutto per i lavoratori più anziani che sono abituati a lavorare in ufficio.

Anche gli adattamenti dei compiti sono un’importante misura di invecchiamento attivo. A volte, il problema non è l’età, poiché oggi il numero di attività che richiedono un lavoro estremamente intenso è basso. Il problema è che, come conseguenza della digitalizzazione, il modo di lavorare ha subito dei cambiamenti e si svolge a ritmi più rapidi ed i lavoratori più anziani potrebbero avere più difficoltà ad adattarsi. Al fine di evitare ciò, i datori di lavoro devono offrire programmi di formazione e riqualificazione per aiutare i lavoratori più anziani con a migliorare le loro competenze e con le nuove tecnologie. Un’altra possibilità è ridurre il carico di lavoro dei lavoratori più anziani.

 

Gli adattamenti dei compiti o dell’orario di lavoro consentono di trattenere in azienda i dipendenti di talento in aree in cui le competenze sono scarse. In quelle aziende in cui la professionalità dei lavoratori è stata sviluppata nel corso degli anni, il prepensionamento dei lavoratori anziani rappresenta un problema importante in termini di produttività del lavoro e, per questo motivo, le aziende sono interessate a promuovere misure di invecchiamento attivo.

In alcuni settori, come quello turistico, i lavoratori svolgono compiti pesanti e ripetitivi e programmi impegnativi con turni che iniziano la mattina presto. Queste condizioni lavorative colpiscono soprattutto i lavoratori più anziani. Nel settore della vendita al dettaglio, i problemi di invecchiamento riguardano le donne anziane che lavorano come cassiere del supermercato. Le dimensioni delle casse del supermercato vengono ridotte e ciò rappresenta un problema per i lavoratori con problemi di sovrappeso, in particolare per le donne anziane. Il settore bancario, a sua volta, è particolarmente colpito dalla digitalizzazione che implica la ristrutturazione della banca e un numero più elevato di licenziamenti. Una soluzione per consentire ai lavoratori più anziani di mantenere il loro lavoro consiste nel cambiare le loro attività creando un sistema di protezione del lavoro. Secondo questo sistema, i lavoratori più anziani potrebbero cambiare ruolo nell’organizzazione per continuare a lavorare. I lavoratori più anziani potrebbero svolgere ruoli che richiedono meno attività fisica e più attività cognitiva.

Anche modifiche specifiche del lavoro sono fondamentali per promuovere l’invecchiamento attivo. Questi adattamenti sono, ad esempio, quelli della postazione di lavoro, la progettazione ergonomica dell’attrezzatura o altri tipi di supporti. Grazie alle nuove tecnologie, l’implementazione di strumenti di lavoro che aiutano i lavoratori più anziani a svolgere il proprio lavoro è più semplice ed economica. Le nuove tecnologie hanno permesso anche lo sviluppo di tecnologie assistive, cioè qualsiasi oggetto o elemento che aiuta una persona a svolgere il lavoro, ad es. software per computer, organizzatori, registratori e timer.

L’adattamento del lavoro è importante anche dal punto di vista della salute e sicurezza del lavoratore sul luogo di lavoro. I dispositivi di protezione individuale più comuni (DPI) sono quelli unisex e standardizzati che non tengono conto dei problemi legati all’invecchiamento e al genere, in particolare dei bisogni specifici delle donne anziane. A volte, l’invecchiamento causa importanti cambiamenti nella morfologia del lavoratore, in particolare per quanto riguarda le dimensioni corporee. In alcuni casi, questi cambiamenti potrebbero portare ad una maggiore esposizione ai rischi legati al lavoro. Per questo motivo, i DPI e l’abbigliamento da lavoro standard non sono adatti ai lavoratori più anziani.